La seconda vita di Lorenzo: 90 minuti senza battito poi la rinascita.
di Margherita De Bac
Una corsa in palestra. Poi più nulla. Avrebbe dovuto finire qui la vita spensierata di Lorenzo, ragazzone di un metro e 80 di Montecchio Emilia. Era una mattina di ottobre quando si è accasciato a terra durante l’ora di ginnastica a scuola, nel pieno di uno sforzo sportivo. Novanta minuti senza battito cardiaco a causa di un infarto di cui solo dopo la disgrazia si è capita l’origine, un’anomalia congenita alle coronarie.
Sembrava non ci fosse nulla da fare a vederlo disteso sul pavimento privo di alito. Invece, eccolo due mesi dopo: sorride dalla carrozzina, smagrito ma guarito, accanto all’angelo custode che lo ha salvato, Antonella Vezzani, responsabile della terapia intensiva cardiochirurgica all’ospedale di Parma, segretaria nazionale dell’Associazione donne medico. Mamma in seconda, su concessione della mamma titolare, Amelia, che mormora per l’emozione: «Ne ha tutto il diritto, io l’ho partorito, lei lo ha fatto rinascere». La storia ricorda quella del coetaneo Michi, risorto nel 2016 dopo 42 minuti sott’acqua nei Navigli…
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